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Accordo di ristrutturazione, quando conviene

L’accordo di ristrutturazione dei debiti è una procedura prevista dall’articolo 182 bis della Legge Fallimentare, che può aiutarci nei casi in cui tra le posizioni debitorie abbiamo debiti verso lo Stato.

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Chi può usare l’accordo di ristrutturazione

Questo strumento è rivolto agli imprenditori che:

  • svolgono attività commerciale
  • hanno i requisiti di fallibilità

La Legge Fallimentare ci dice all’articolo 1 che per essere fallibile devo andare a prendere gli ultimi 3 periodi della mia attività e verificare che ci siano stati:

  • Ricavi superiori a 200.000 €
  • attivo patrimoniale superiore a 300.000 €
  • un debito complessivo superiore a 500.000 €

Basta il superamento anche solo di uno di questi requisiti per essere fallibile, e quindi nel nostro caso poter utilizzare l’accordo di ristrutturazione dei debiti.

Quando conviene l’accordo di ristrutturazione

L’accordo di ristrutturazione è lo strumento migliore da utilizzare nel momento in cui abbiamo debiti verso Agenzia delle Entrate, INPS, INAIL o altri enti pubblici. Questo perché all’interno di questa procedura possiamo agganciare un ulteriore strumento previsto dall’articolo 182 ter: la transazione fiscale previdenziale.

Utilizzare la transazione fiscale previdenziale è l’unico modo che esiste per effettuare pagamenti in percentuale minore rispetto al dovuto all’Erario.

Questo vuol dire che posso proporre di pagare il 30%, 40%, 50%, a seconda dei casi. Di conseguenza liberarmi dalla parte ulteriore per tornare a una situazione di equilibrio e portare avanti la mia attività.

L’accordo di ristrutturazione è uno strumento adeguato anche nel momento in cui io non voglio coinvolgere tutti i creditori nelle mie trattative, ma solo alcuni di loro. È il caso di fornitori che considero strategici perché mi serve mantenere un rapporto continuativo con essi, di conseguenza non voglio farli rientrare all’interno di questa procedura.

Conviene inoltre quando ci sono particolari problematiche relative a contratti in corso. Se un contratto prevede, ad esempio, che in caso di concordato preventivo il contratto venga sciolto. In questi casi, per non perdere il cliente, conviene utilizzare l’accordo di ristrutturazione piuttosto che il concordato preventivo.

Infine, utilizzare l’accordo di ristrutturazione è una buona strategia poiché permette di effettuare pagamenti a favore dei creditori che non sono soggetti a revocatoria. Semplificando, è uno strumento che serve per evitare, in caso di un eventuale fallimento, che venga richiesto indietro l’importo del pagamento effettuato ai creditori.

Alternativamente, l’accordo di ristrutturazione è un ottimo strumento da utilizzare anche nel momento in cui si ricevono delle istanze di fallimento. Infatti, permette di bloccare l’apertura del fallimento, nonché di bloccare esecuzioni, come i pignoramenti (sia quelle in corso, sia quelle che devono essere iniziate da parte dei creditori).

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Come funziona l’accordo di ristrutturazione

Complessivamente, si può dire che questa procedura permette di cristallizzare una situazione del passato. Quindi consente contemporaneamente di gestire i creditori del passato in un certo modo, e di mantenere un rapporto normale con gli attuali fornitori per proseguire l’attività.

Inoltre, questa è procedura, a differenza del piano di risanamento, che passa per il tribunale per la verifica dei requisiti di legge.

Lo svolgimento

Occorre trattare con almeno il 60% dei tuoi creditori. Ciò non vuol dire che ogni creditore ha un voto, ma che il voto del creditore viene ponderato rispetto all’importo del credito. Quindi, può succedere anche che ci sia un unico creditore che ha in mano il 60% del debito complessivo. In quel caso potrai effettuare un accordo di ristrutturazione con quell’unico creditore.

Essendo un accordo tra le parti, vuol dire che i tuoi creditori dovranno accettare la proposta modulata da te nel piano.

Quindi, quello che fa la differenza, sarà se il piano viene costruito bene, in modo credibile agli occhi dei tuoi creditori. In questo caso sarà molto probabile che accettino.

Questa proposta potrà comprendere sia degli stralci sugli importi, sia delle dilazioni di pagamento più lunghe di come si era concordato.

I creditori fuori da questo accordo devono essere pagati entro 120 giorni da quando il tribunale va a omologare l’accordo. Ciò vuol dire che potrò recuperare altri 4 mesi di tempo, in modo da generare la liquidità che mi permetterà di portare avanti l’attività in modo equilibrato.

Nel piano dovrai indicare sia le modalità sia le tempistiche di pagamento, nonché le eventuali garanzie che si a forniranno ai propri creditori.

A differenza del piano di risanamento, questo è uno strumento di cui occorre dare pubblicità. Quindi verrà iscritto nel Registro delle Imprese in modo che chiunque abbia la possibilità di verificare lo stato della società.

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